Riscoprire le tecniche ed i saperi di una volta è stimolante perché ci aiuta – grandi e piccoli – a realizzare che moltissimi prodotti possono essere realizzati anche con la sola abilità manuale, senza complesse macchine o tecniche automatizzare e soprattutto perché fa emergere in maniera prepotente come alcuni temi che oggi appaiono moderni e nuovi siano in realtà già stati ampiamente analizzati in passato? Un esempio? Sostenibilità e utilizzo etico dei materiali.
Abbiamo deciso di portarvi così alla scoperta di un mestiere antico, ricco di fascino e inventiva: il mestiere del calzolaio.
Uno dei mestieri che rischiano oggi di essere dimenticati è certamente quello del calzolaio. Eppure è un mestiere di estrema utilità per la collettività, un tempo molto radicato sul territorio. Basti pensare che esistono decine di varianti locali per questo artigiano (calegher, scarparo, solachianiello, scapparu, calié), un vero tutto fare, capace non soltanto di riparare le scarpe, ma talvolta anche di produrle dalle singole componenti, di riadattarle, modificarle e farle durare moltissimo tempo. Perché questo sì – a differenza di un tempo – una scarpa era da considerare un bene durevole, non certo un oggetto "consumabile e a rapido esaurimento".
Con un po' di sorpresa e spirito di curiosità abbiamo rintracciato un simpatico canovaccio in cuoio contenente parole della tradizione ciabattina che forse alcuni tra voi non hanno mai nemmeno sentito pronunciare. Qualcun altro ne conoscerà perfettamente il significato, ma sarà ugualmente divertente confrontarsi sull'esatto significato di ciascun vocabolo.
A come Allargascarpe
Permette di allargare la scarpa nella zona della pianta del piede. Se dotata di un accessorio allungatore può lavorare sull'allungamento della calzatura. Tradizionalmente in legno, oggi gli allargascarpe sono disponibili anche in metallo e materiali plastici, ad azione manuale o elettrica.
C come Chiodi (o Semenze)
Il calzolaio usa i chiodi, nel gergo conosciuti come "semenza" per inchiodare la suola. La semenza "crescendo" leggermente con l'umidità garantisce una tenuta eccezionale.
D come Deschietto
il banco da lavoro tipico del calzolaio. Basso perché il calzolaio avesse le cosce orizzontali protette da grembiule in cuoio dove appoggiare i vari e numerosi attrezzi. Ancora oggi nei laboratori da calzolaio il deschietto è la postazione perfetta per le riparazioni.
F come Forbice da calzolaio
Con robuste lame le forbici da calzolaio tagliano anche il cuoio più spesso e sono adatte al taglio tondo della suola. Oggi se ne utilizzano di più tipi: queste sono destinate al taglio di materiali fini e di precisione mentre quest'altre servono a tagliare il materiale più tenace.
G come Guardolo
Una striscia in cuoio morbido spessa pochi e larga un paio di mm che viene cucita alla tomaia, alla soletta e al sottosuola per una perfetta impermeabilità. Venduti al metro, vengono tagliati direttamente durante la creazione o la riparazione della scarpa. I guardoli possono essere lisci, cuciti o marcati.
I come Intreccio
Eleganti e preziosi profili e filamenti in pelle legati tra loro a formare una tramatura di grande risalto estetico. Creati oroginariamente dagli scarti di pellame sono elementi accessori ma che esaltano il valore estetico di calzature e borse.
L come Lesine
Simbolo del calzolaio. Robusta impugnatura in legno e punta in acciaio appuntito ricurvo per forare il cuoio e cucirlo. Ancora oggi le lesing sono utilizzatissime. La lesina buca facilmente la pelle e fa scorrere il filo al suo interno. Una attrezzo imprescindibile per il calzolaio e in generale per i pellettieri.
M come Martello da calzolaio
Originariamente in acciaio e legno. La penna allungata serve a far aderire le varie parti in cuoio come quelle del tacco. La testa bombata e liscia serviva a battere il cuoio e conficcare la semenza. Il martello per il calzolaio è come la penna per lo scrittore. Esistono moltissime tipologie di martello, per eseguire al meglio ogni lavoro: per il tacco, extra forte. Esiste perfino il martello senza manico, per battere con precisione gli orli.
N come Nastro di rinforzo
Calzolai e ciabattini hanno sempre utilizzato nastri di rinforzo per evitare che le calzature si danneggino laddovo sono più sottoposte a frizioni e piegamenti. I nastri di rinforzo di oggi sono in materiali tecnici di spessore ridotto ma di grande resistenza. Quelli di un tempo erano ugualmente funzionali... ma forse leggemente meno votati all'estetica, rispetto ai moderni elementi di rinforzo per scarpe e accessori.
O come Occhielli
sono degli anelli metallici con cui guarnire e rinforzare i fori praticati su cuoio e tessuto. Gli occhielli possono avere diametri diversi: dal micro (diametro interno minore di 3,5 mm), standard (diametro da 4 a 6,5 mm) fino agli occhielli di grandi dimensioni detti VELA, che utilizzati per i tendaggi. Con fustella, punzone e torchietto il calzolaio esegue il montaggio degli occhielli.
P come Piede di ferro
Usato per riparazioni veniva venuto sulle ginocchiata. È un triplice incudine per piantare chiodi su tacco, suola e piccola e suola grande. Il treppiede in ghisa è uno degli attrezzi per calzolaio "immancabile": un vero e proprio must have insieme al martello e alle pinze, che vi permette di lavorare in maniera comoda e pratica.
R come Raspa
A grana sottile o grossa di varie forme la raspa permette per raschiare o levigare i bordi delle suole. La raspa da calolaio può avere diverse forme. A cucchiaio serviva a togliere le teste dei chiodi di legno all'interno delle calzature.
S come SPAGO
Lo spago permette di realizzare robuste cuciture a mano. Il vecchio spago utilizzato dai calzolai non era impermeabile e per aumetarne la durata veniva impeciato a mano. Oggi è utilizzato soprattutto per la realizzazione di sandali e calzature estive, ma anche per il confezionamento alimentare essendo atossico.
T come Torchietto
Il torchietto è uno strumento da banco del calzolaio: permette di effettuare taglio del pellame e il montaggio di occhielli, rivetti risparmiando forza grazie alla sua preziosa leva. Alcuni calzolaio utilizzavano anche la pinza a pistone, che oggi viene usata più per i lavori "leggeri" come bucare le cinture, che per le modifiche sulle calzature.
V come Vacchetta
cuoio lavorato con la tecnica della “concia al vegetale”, utilizzata nella realizzazione di tomaie per scarpe. Avendo diverse caratteristiche ogni parte dell'animale prendeva un nome diverso. Oltre alla vacchetta c'è la spalla, il fianco, la culatta. La vecchetta (presa al 90% dalla groppa) è la più estesa, che permette di disegnare al meglio le forme.
Come avrete notato mancano alcune lettere: ci saranno vocaboli del mondo del calzolaio che iniziano con la lettera B, E, H o Z? Se ne avete qualcuno in mente potete scrivercelo... fornendoci una breve spiegazione sulla parola individuata!